A Bari ci sono zone costantemente oggetto di interventi di riqualificazione ed altre invece che sono in totale abbandono, ciascuna con le sue diverse problematiche. Via delle Murge, nel Quartierino, è una di queste purtroppo nonostante le lamentele e le denunce dei residenti.
“Nel tratto infatti che conduce verso viale Cotugno o via Generale Nicola Bellomo e dunque verso Santa Fara o Poggiofranco, possiamo individuare tutte le criticità che rendono PERICOLOSA una strada. Il manto stradale presenta buche, dislivelli, dissesti di diverso tipo, restringimento improvviso della carreggiata, marciapiedi rotti, marciapiedi stretti e dunque inutilizzabile per un disabile in carrozzina o per qualsiasi altra persona con difficoltà di deambulazione, ma soprattutto dossi talmente importanti tali da non consentire nemmeno il regolare transito delle auto (obbligati quasi ad un senso alternato) se non si vogliono subire danni agli ammortizzatori” questa è la denuncia che proviene da Danilo Cancellaro e Dino Tartarino, presidente e vice di Sos Città dopo aver raccolto diverse testimonianze tra i residenti, anche sulla loro pagina Facebook.
“È evidente che tutte queste criticità rischiano di causare danni a cose, ma soprattutto a persone. Basti pensare a chi viaggia su scooter, bici o peggio ancora sui monopattini. Si tratta di un vero e proprio “percorso di guerra” che mette a rischio anche i pedoni per la totale assenza di strisce pedonali, nonostante la presenza della segnaletica verticale” – denunciano ancora.
“Per qualcuno questa strada non esiste, ma per noi si perchè le segnalazioni che riceviamo al riguardo sono tantissime ed è per questo che, senza polemica alcuna, lanciamo un forte appello al Sindaco, Antonio Decaro. Il tratto in questione è di appena una ventina di metri, nulla di impossibile per una città che punta ad essere protagonista dello scenario italiano e europeo sotto diversi punti di vista. Per questo chiediamo un impegno concreto affinché, in tempi rapidi, si ripristinino le adeguate condizioni di sicurezza in una strada che da anni sembra essere terra di nessuno” concludono