Secondo la Polizia Postale il numero di minori vittime di sextorsion è in salita nel nostro paese, ma vediamo bene cosa si intende con il termine “sextorsion”.
Il termine, che deriva dalla fusione di sex (sesso) ed exstortion (estorsione), si riferisce ad una estorsione di soldi a sfondo sessuale e trova terreno fertile in rete. I cyber criminali infatti contattano le vittime sul web fingendosi chi non sono per stringere una “finta” relazione al fine di riuscire a guadagnare la fiducia per poi arrivare ad estorcere loro fotografie e video osé da utilizzare a scopo di estorsione.
Sono già oltre un centinaio le segnalazioni ricevute dalla Polizia Postale che riguardano per lo più minori tra i 15 e i 17 anni e anche più piccoli.
Cosa fare se si è vittima di sextorsion?
In questo articolo vi indicheremo i consigli del dott. Francesco Paolo Romeo, pedagogista e psicologo dell’età evolutiva, nonché giudice onorario del tribunale dei minorenni di Taranto, e in particolare:
- Non pagare assolutamente e coinvolgere subito i genitori o un insegnante di cui ci fidiamo, senza avere timori e vergogna;
- Non cancellare mai le comunicazioni, i messaggi, i profili social, i numeri, facendo magari degli screenshot per raccogliere materiale probatorio;
- Ricordarsi che già a 14 anni è possibile recarsi in autonomia al Commissariato di Polizia per sporgere denuncia.
Il dott. Francesco Paolo Romeo ci da infine un ultimo consiglio, probabilmente il più bello, specie se attualizzato in una società che pensa più all’apparire che all’essere: “VOI siete molto di più del vostro fisico, delle vostre forme e dei vostri muscoli!“