Reddito di libertà per donne vittime di violenza: 400 euro al mese per aiutare le donne in difficoltà

Il 20 Luglio 2021 è stato finalmente pubblicato il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 17 dicembre 2020 che ha introdotto l’inedita misura in favore di donne vittime di violenze e maltrattamenti seguite da centri antiviolenza comunemente chiamato “Reddito di Libertà

L’obiettivo della misura è quella di contenere i gravi effetti economici derivanti dall’emergenza epidemiologica da COVID-19, in particolare per quanto concerne le donne in condizione di maggiore vulnerabilità, nonché di favorire, attraverso l’indipendenza economica, percorsi di autonomia e di emancipazione delle donne vittime di violenza in condizione di povertà.

In attesa di istruzioni operative per poter fare domanda, il DPCM che ha dato vita al reddito di libertà, oltre a definire la platea delle destinatarie e l’importo, offre già qualche prima indicazione su come fare richiesta.

In virtù della partnership con l’ass. La Forza delle Donne, nonché in qualità di sportello online quotidianamente impegnato nella lotta ad ogni forma di contrasto alla violenza di genere grazie al sostegno del Presidente avv. Krizia Colaianni, noi di Sos Città non potevamo non entrare nel dettaglio di questa nuova importante misura.

Quali sono i requisiti per richiedere il Reddito di Libertà?

Il reddito di libertà potrà presto essere richiesto, direttamente all’INPS, dalle donne vittime di violenza, sole o con figli minori, che sono seguite dai centri antiviolenza riconosciuti dalle regioni e dai servizi sociali.

Il Decreto ci anticipa che la domanda dovrà essere presentata all’INPS utilizzando un modello predisposto dall’Istituto in cui la richiedente fornirà un’autocertificazione della propria condizione di bisogno.

Il Reddito di libertà è riconosciuto, nella misura massima di 400 euro su base mensile per un massimo di dodici mensilità, su istanza di parte, alle donne che hanno subito violenza e si trovino in condizioni di particolare vulnerabilità o in condizione di povertà, al fine di favorirne l’indipendenza economica, la cui condizione di bisogno straordinaria o urgente è dichiarata dal servizio sociale professionale di riferimento territoriale

Ciò significa che alla domanda dovranno essere allegati:

  • la dichiarazione firmata dal rappresentante legale del centro antiviolenza che segue l’interessata che attesti la sua adesione ad un percorso di emancipazione ed autonomia;
  • la dichiarazione del servizio sociale professionale di riferimento che ne certifichi lo stato di bisogno legato alla situazione straordinaria o urgente.

A cosa serve il Reddito di Libertà?

Il reddito di libertà ha la funzione di sostenere la donna che vissuto violenza di genere per aiutarla a raggiungere l’indipendenza in tutte le sue forme.

In particolare, questo sussidio servirà a:

  • assicurare l’autonomia abitativa, (es. utile per il pagamento di un fitto di casa);
  • riacquistare l’autonomia personale;
  • supportare eventualmente il percorso scolastico e formativo dei figli minori, se presenti.

Il reddito di libertà, inoltre, in virtù del fine specifico cui è destinato, non è incompatibile con altri strumenti di sostegno come, ad esempio, il reddito di cittadinanza.

Data l’importanza della misura, non ci resta che attendere le istruzioni che l’INPS fornirà indicando, nel dettaglio, le modalità con cui richiedere il nuovo reddito di libertà

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *