“Via Falcone e Borsellino non è soltanto una strada, ma è, soprattutto, un simbolo di legalità e di rispetto”
Comincia così la passeggiata-sopralluogo fatta da Sos Città questa mattina dopo numerose sollecitazioni da parte dei tantissimi residenti di zona. Rifiuti, ma soprattutto le sterpaglie hanno reso il marciapiede completamente impraticabile, nonostante decine di segnalazioni.
“Qui non esiste e non può esistere la scusa della periferia. Qui siamo in piena città, a ridosso del parco 2 Giugno, di fianco alle casermette, lì dove sorgerà tra qualche anno il nuovo polo della Giustizia barese. Fino ad allora però questa strada non può essere governata dal degrado!” – denunciano Danilo Cancellaro e Dino Tartarino, presidente e vice di Sos Città – “L’erba è cresciuta a dismisura, in alcuni tratti addirittura superiore ai due metri di altezza, i rifiuti che si annidano all’interno dei cespugli sono di qualsiasi genere, gli attraversamenti pedonali sono caratterizzati da barriere architettoniche non soltanto strutturali, ma anche naturali a causa della presenza delle erbacce, gli insetti svolazzano tra un cespuglio e l’altro e in tutto ciò, le auto, sfrecciano ad elevata velocità quasi come se via Falcone e Borsellino fosse un rettilineo di una pista di Formula 1. Non vogliamo fare polemica, vogliamo soltanto rivolgere un appello alle istituzioni perchè non è sufficiente commemorare la morte di Falcone e Borsellino solo in occasione delle relative ricorrenze. E’ opportuno farlo sempre, tutti i giorni perché sono eroi della nostra terra. Per questo chiediamo al sindaco Antonio Decaro e all’assessore Pietro Petruzzelli di prendere più a cuore le sorti di questa strada, non soltanto attraverso un intervento diserbante che restituisca decoro e dignità alla strada, ma anche attraverso degli interventi urbanistici che ne migliorino la fruibilità prevedendo, ad esempio, la realizzazione di un marciapiede ad oggi totalmente privo di pavimentazione, scivoli per disabili, semafori a chiamata pedonale e dissuasori di velocità. Tanto c’è da fare, tanto si può fare. Lo dobbiamo a due veri eroi.”