Giardino Satalino e il water dalle bottiglie d’oro!
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Sos Città Cronaca Bari, cani, Incidente, Japigia, municipio, Parco, Puglia, recinzione, Sos Città, suglia
Il parco Suglia sin dal giorno della sua inaugurazione è sempre stato oggetto di polemiche a causa della minor attenzione e cura rispetto al vicino parco Troisi. Per antonomasia il parco Suglia è il parco dedicato ai nostri amici a 4 zampe grazie alla presenza di due aree per cani realizzate. Tuttavia anche qui non mancano le segnalazioni. Da qualche settimana infatti la recinzione di una delle aree per cani risulta essere divelta a causa di un incidente stradale compromettendo fortemente il suo effettivo utilizzo. A raccogliere la segnalazione è Sos Città, allertata dai residenti.
“Nonostante le molteplici segnalazioni fatte all’amministrazione comunale non soltanto da noi, ma anche dai tantissimi cittadini che usufruiscono ogni giorno del parco, la situazione è ancora nelle medesime condizioni da qualche settimana” – spiegano Danilo CANCELLARO e Dino TARTARINO, dirigenti di Sos Città – “Quella recinzione in particolare delimita il perimetro di una delle due aree per cani presenti e la voragine nella recinzione consente al cane di uscire ritrovandosi pericolosamente per strada con il rischio di essere investito. È una situazione paradossale che dovrebbe subito essere messa in sicurezza e ripristinata, ma che invece sembra non interessare a nessuno. La manutenzione è importante tanto quanto l’inaugurazione di un qualsiasi luogo pubblico pertanto ci auguriamo che, anche grazie a questa denuncia, l’amministrazione si possa attivare nel più breve tempo possibile per porre fine alle preoccupazioni dei padroni di cani e ripristinare la sicurezza in una delle più belle e servite aree per cani in città” – concludono
Sos Città Cronaca Asilo, Bari, Comune di Bari, corso Alcide De Gasperi, Il Girasole, municipio, Pedoni, Sicurezza, Sos Città, Strisce pedonali
La sicurezza dei pedoni dovrebbe essere al primo posto tra le priorità di un’efficiente amministrazione locale eppure a Bari questo non sempre accade. Il problema della manutenzione della segnaletica orizzontale, un po ovunque sbiadita e non correttamente ripristinata, va avanti da qualche mese a discapito di tutti i cittadini.
In corso Alcide De Gasperi, all’intersezione con via Cancello Rotto, addirittura sono completamente scomparse le strisce pedonali nonostante i ripetuti solleciti e nonostante la via sia ad elevato flusso veicolare con numerose attività commerciali insistenti.
“Quello di corso Alcide De Gasperi è un problema che segnaliamo da qualche mese all’amministrazione comunale, senza esiti purtroppo, ma adesso la situazione è diventata insostenibile oltre che altamente pericolosa. Da un mese circa infatti si è inaugurato un asilo nido/scuola materna, ogni giorno frequentato da bambini in tenerissima età la cui sicurezza è fortemente compromessa dalla mancanza di un attraversamento pedonale che consenta ai genitori di portare i bambini a scuola senza correre il rischio di essere investiti, anche a causa della elevate velocità di alcuni automobilisti indisciplinati” spiegano e denunciano Danilo Cancellaro e Dino Tartarino, rappresentanti di Sos Città, allarmati da alcuni genitori preoccupati da questa situazione – “Ci chiediamo il motivo per il quale la segnaletica orizzontale non venga ripristinata non soltanto in corso Alcide De Gasperi, ma in tutta la città dal momento in cui segnalazioni di questo genere le riceviamo da ogni quartiere: Quartierino, Carrassi, Murat, Libertà ecc. Per tali ragioni e soprattutto per garantire la sicurezza dei più piccoli, chiediamo all’Assessore Galasso di farsi carico di questa segnalazione e cercare, quanto prima, di risolvere il problema” concludono
Sos Città Cronaca amici, Bari, Carbonara, Comune di Bari, Decaro, degrado, Multiservizi, municipio, Petruzzelli, sporcizia, via Livatino
Alle porte di Carbonara, vi è un complesso residenziale che è completamente abbandonato. Siamo in via Rosario Livatino, strada in cui non ci sono regole, non c’è il comune e non ci sono controlli. L’abbandono e il degrado lo si nota dalle condizioni dell’asfalto, dalle condizioni indecenti delle residenze popolari, dalla mancata presenza di verde pubblico (non considerando ovviamente quello selvatico), dalla sporcizia delle strade.
“I cittadini ci hanno chiesto di essere aiutati perchè anche loro sono cittadini di questa città e giustamente rivendicano attenzione per il loro piccolo quartiere” – spiega Danilo CANCELLARO, Presidente dell’associazione Sos Città – “La mancata cura e manutenzione ha trasformato delle piccole isole verdi in discariche coperte da sterpaglie cresciute per oltre un metro. Rifiuti in plastica, carta, mobili…persino carcasse di animali morti si nascondono sotto tutto ciò mentre i forasacchi mettono a serio rischio la vita degli animali e le allergie di noi umani.”
“Qui l’Amiu è totalmente assente. Vi sono pochissimi contenitori a fronte dell’elevata densità abitativa e quelli che ci sono sono distrutti e inutilizzabili. La campana per il vetro è diventata una tana per lumache. Quando si interverrà a ripulire l’area? Quando si interverrà con una disinfestazione fatta per bene? Quando smetteranno di creare situazioni in cui ci sono cittadini di serie A e cittadini di Serie B? Qui ci sono bambini che sono costretti a giocare per strada con condizioni igienico sanitarie da terzo mondo” – attacca duramente Dino Tartarino, vice presidente di Sos Città
“Chiediamo al Sindaco Decaro un rapido intervento per evitare che la situazione possa degenerare data la stagione calda alle porte!” – concludono
Sos Città Prima&Dopo Bari, Comune di Bari, Lavori Pubblici, municipio, risolte, Segnalazioni
Rimosso palo “inutile” a rischio crollo perchè completamente eroso alla base in via Napoli, angolo via Andrea Costa
Potati gli alberi presenti nella piazzetta antistante il Convitto D. Cirillo
Rimossa la grotta dell’amore al Parco Perotti con potatura di tutte le aiuole e ripristino del decoro
Tagliate tutte le sterpaglie e ripristinato decoro al campo da calcio presente al Villaggio del Lavoratore
Ripristinato avvallamento in via Napoli, 107
Chiusa buca “invisibile” in piazza Disfida di Barletta
Ripristinato marciapiede in via Postiglione, 12
Rimossi ingombranti in via Muciaccia
Ripristinato e migliorato il marciapiede del rondò di viale Pasteur, angolo ponte Solarino
Sos Città Cronaca Bari, Calcio, campo, Comune, Decaro, municipio, San Paolo, Sos Città
In viale Delle Regioni, al quartier San Paolo, sorge un campo da calcio, uno di quelli in cui i ragazzi del quartiere dovrebbero coltivare il sogno di diventare calciatori, un luogo in cui al massimo oggi possono coltivare soltanto l’erba selvatica
“È davvero assurdo e desolante lo scenario che si propone ai nostri occhi! Il calcio è uno sport cge favorisce la socialità, l’aggregazione e l’educazione, oltre che sogni di riscatto da un quartiere che offre davvero ben poco per i nostri ragazzi!” – denuncia Sos Città, in un sopralluogo effettuato sul quartiere da Danilo Cancellaro, Gianluca Mortato e Umberto Carli, rappresentante della pagina facebook “La Voce del San Paolo”
“Il campo è completamente inutilizzabile. Le porte sono pericolanti e arrugginite, non c’è un impianto di lluminazione, non ci sono più le reti interne ed esterne, il terreno di gioco è inesistente, completamente avvolto da erba e sterpaglie. Oggi è diventata un area per cani abusiva mentre i ragazzi sono costretti a giocare per strada!!” – proseguono – “Che senso ha finanziare strutture nuove quando poi si abbandona quello che già c’è? Questo campo rappresenta il totale fallimento del comune al quartier san Paolo, nonostante le mille promesse, mai realizzate, di riqualificazione!”
Da qui la proposta delle due associazioni: “Siamo stanchi di assistere a questo degrado e siamo stanchi di veder negato il diritto ai ragazzi di quartiere di giocare in questo campo quindi chiediamo al sindaco Decaro e all’assessore allo Sport Petruzzelli: Diamo un calcio al degrado tutti insieme? Il comune riqualifica il campo e noi organizziamo una partita inaugurale tra rappresentanti delle istituzioni (tutte) e i ragazzi del quartiere” – concludono
Sos Città Cronaca Amiu, Bari, Basket, Comune, Decaro, degrado, Japigia, Multiservizi, municipio, parco suglia, Parco Troisi
Inaugurato meno di un mese fa, il nuovissimo parco di via Suglia vive già una situazione drammatica che genera preoccupazioni e forti dubbi circa la sopravvivenza dello stesso.
Il parco, costato circa 140.000 euro, sin dal giorno dell’inaugurazione presentava molte perplessità: scarsa cura del verde, viali pedonali con dossi e radici degli alberi sporgenti e pericolosi, nessuna possibilità di accesso per disabili, aree per cani non attrezzate nel migliore dei modi, recinzione a vista e non alta abbastanza per evitare che i cani possano saltare all’interno del condominio adiacente e molto altro.
Elementi essenziali (e non) che, nell’uso quotidiano, avrebbero potuto sicuramente migliorare l’utilizzo del parco da parte dei cittadini che lo frequentano.
Tuttavia, a distanza di un mese, la situazione risulta essere peggiorata.
“La manutenzione è una brutta pecca per la nostra amministrazione comunale che ama fare inaugurazioni, senza poi occuparsi della manutenzione.” denuncia Sos Città nel suo comunicato – “Basti pensare che la Multiservizi non provvede a chiudere il parco, come da contratto stipulato con l’amministrazione, dal lontano 7 agosto permettendo a chiunque di usufruire del parco anche nelle ore notturne, a discapito, ancora una volta, dei residenti.”
Non solo Multiservizi, anche Amiu è completamente assente all’interno del parco Suglia. “I cestini portarifiuti non vengono svuotati, il giardino non viene mai pulito così come il contenitore per le deiezioni canine dal quale si diffondono cattivi odori e insetti, ma soprattutto zanzare che governano completamente il giardino rendendo quasi impossibile la permanenza all’interno dello stesso!” – proseguono – “Il paradosso è che i cittadini, nonostante paghino un servizio ad oggi inesistente, sono costretti a cambiare loro la busta dal contenitore onde evitare che il parco si trasformi in una discarica”.
La situazione di mancata cura e controllo ha inevitabilmente lasciato liberi i ragazzi, ma detta libertà si è trasformata in atti indisciplinati che hanno portato alla rovina del parco: le regole imposte alla società civile sembrano non esistere nel parco di via Suglia.
“I cittadini ci hanno raccontato di feste, schiamazzi, musica ad alto volume, partite nel presente campo da basket sino a tarda notte. Peccato però che, nell’assoluta non curanza da parte non solo dell’amministrazione comunale, ma anche e soprattutto municipale, si registrano i primi danni: uno dei due cestini da basket è stato divelto, la fontanina dell’area per cani più piccola è malfunzionante, le sterpaglie selvatiche hanno completamente avvolto i viali, ma soprattutto le grate per poter parcheggiare le biciclette ecc.”
Cronaca di una fine già annunciata dunque, perché nonostante i cittadini più volte abbiano cercato di dialogare con l’amministrazione facendo presente tutti i problemi che vivono e subiscono, qualcuno preferisce ignorare la reale situazione di degrado e, oggi, a distanza di qualche settimana dall’inaugurazione, ci ritroviamo con un parco giovane sì, ma già malandato per la mancata cura e manutenzione.
Com’è possibile che vengano sprecati, senza diligenza, 140.000 euro di soldi pubblici?
I cittadini chiedono semplicemente maggiore cura; maggiore controllo; la chiusura del parco nel rispetto degli orari prestabiliti; l’effettuazione della disinfestazione; la possibilità di accesso anche per disabili. Si richiedono, dunque, elementi essenziali che possano rendere un parco funzionale. Un parco non è un insieme di erbacce e alberi spezzati, al contrario i parchi sono simbolo di vita (vita data dall’ossigeno derivante dal verde e vita sociale grazie a cui giovani e anziani si incontrano e comunicano).
Pertanto, ancora una volta, chiediamo e invitiamo il sindaco Antonio Decaro ad un incontro pubblico per dare ascolto a quei cittadini che da mesi cercano insistentemente un confronto in cui esporre dette problematiche. Problematiche, d’altronde, che ritroviamo anche nel vicinissimo parco Troisi.
Sos Città Rassegna Stampa Bari, Comune di Bari, Decaro, Japigia, municipio, stato civile, Ufficio Anagrafe
Quotidiano di Bari
Gazzetta di Bari
Lucia Rita Di Bari Cronaca Amministrazione, Bari, Comune, Disservizi, Japigia, municipio, Servizio pubblico, Ufficio Anagrafe, Ufficio pubblico, Ufficio stato civile
“Lasciate ogni speranza, voi che entrate” è, ormai nell’immaginario collettivo, per motivi di burocrazia e non solo, il cartello appropriato da scorgere sulle pareti, tappezzate di avvisi e informazioni al pubblico, quando ci si imbatte volente o nolente presso un ente pubblico.
Così, Sos Città prende la sentenza simbolo dall’Inferno della Divina Commedia di Dante Alighieri e la pone all’ingresso dell’Ufficio Pubblico di Bari, in particolare per l’Ufficio Anagrafe/Stato Civile di Japigia, frequentato per i certificati d’identità e di residenza, quindi luogo fondamentale per il diritto di cittadinanza.
L’Ufficio di Japigia, inaugurato 15 anni fa, in via Paolo Aquilino (accanto alla Polizia Locale e di fronte alla nuova Regione Puglia), insieme ad altri uffici sparsi in città, fa parte del progetto di decentramento e delegazione della sede centrale sul lungomare Vittorio Veneto, in largo Fraccacreta, attuata per migliorare il servizio pubblico, a cui si rivolgono migliaia di cittadini baresi e che allo stato dei fatti, è paradossalmente approssimativo, a causa dell’impossibilità d’assunzione di nuovo personale che è motivo di disservizio, accumulo di lavoro, chiusura anticipata e oggi, si presenta, come una baracca fatiscente, almeno nei locali aperti al pubblico, circoscritti da porte serrate e cartelli di dubbia cortesia.
Ha inizio il nostro viaggio all’Inferno.
L’ingresso è spaesante: un cancello bianco arrugginito si apre su aiuole secche e colme di cartacce, poi, un paio di vasi in cui, un tempo, fiorivano piante che non videro mai acqua e morirono, oggi, accumulano cicche di sigarette a centinaia, poi, la vetrata d’entrata è mantenuta aperta da una fila di sedie da sala d’attesa, di cui delle tre, una sedia è sparita.
Il vano ascensori (che almeno di base consente l’accesso ai disabili) è spoglio e desolato, privo di un gabbiotto in cui trovare un custode che dispendi informazioni e chiacchiere… forse meglio così, perché le chiacchiere sono distrazione e nella cosa pubblica guai a distrarsi, altrimenti per l’utenza bisogna ripartire dall’inizio e le ore impiegate (e perse) in code saranno state vane.
La sala d’attesa è terrificante o quasi: c’è da ammettere che l’ambiente è ben illuminato e arieggiato, grazie alla rampa di scale vicina che aiuta la corrente, però, anche qui, un’altra fila di sedie da tre ha una sedia che manca e chi può prende posto dove può, mentre gli altri restano in piedi, ad attendere il turno.
Probabilmente, per ammazzare l’attesa ognuno si dedica a un hobby: ai bambini riesce semplice giocare a rincorrersi negli ampi vani, vuoti e agli adulti riesce semplice contare i buchi e l’intonaco scrostato nelle pareti, la polvere a batuffoli agli angoli, fazzoletti, bicchieri, cartacce e plastica abbandonati dovunque per inciviltà e inettitudine, gli impianti di riscaldamento rotti, smontati, a pezzi, usati come pattumiere, i cavi elettrici scoperti sotto gli occhi di tutti, ogni giorno, di chi è di passaggio, e di chi ci lavora.
Poi, appoggiato a una parete della sala d’attesa c’è un materasso, incelofanato, nuovo che tutti notano, curiosi, e suppongono che appartenga al vicino ambulatorio della Guardia Medica, ma resta l’assurdità della decisione di tenerlo lì, fuori, incustodito.
(Non) dulcis in fundo è il criterio di prenotazione all’arrivo: sapendo che l’ufficio pubblico apre alle ore 9 o alle ore 16 e deciso per regolamento interno che di mattina solo 20 persone possono essere ricevute e di pomeriggio solo 10 persone, il pubblico cittadino come nella favoletta della gazzella che in Africa deve correre più veloce del leone per sopravvivere, deve comportarsi così: deve affrettarsi e presentarsi ore prima, giocare d’astuzia, presso lo sportello ancora chiuso e aspettare che l’addetto all’ufficio pubblico di competenza distribuisca il numeretto, a mano (perché la macchinetta non funziona), come un dio buono o crudele durante la costruzione dell’Arca di Noè (che Darwin avrebbe spiegato scientificamente con la Teoria della selezione naturale della Specie), perché tutti coloro sprovvisti di numeretto, tutti coloro che sono oltre il numero di accettazione giornaliera, tutti coloro sprovvisti del materiale richiesto, agli atti d’ufficio, saranno respinti e rimandati, dannati e destinati al Limbo.
È mai possibile una condizione così da terzo mondo? È opportuno un sopralluogo e un intervento dell’Amministrazione Comunale e Municipale che garantiscano la normalità, contro l’alienazione sia dell’utente che del referente pubblico, quest’ultimo in evidente stato di insostenibilità, incapace addirittura di curare una piantina sul posto di lavoro, ammesso che non sia di sua competenza, ma sicuramente della Multiservizi.
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