FAQ Green Pass: tutti i chiarimenti sull’utilizzo della Certificazione Verde

Una circolare del Viminale, firmata dal Prefetto Bruno Frattasi, ha eliminato ogni dubbio riguardo l’utilizzo e i relativi controlli sul green pass o certificazione verde che i cittadini hanno l’obbligo di esibire per accedere a tutta una serie di luoghi.

La circolare conferma l’obbligo per i gestori dei locali pubblici di chiedere il green pass al cliente per poterlo far entrare. Tuttavia, la circolare chiarisce che possono chiedere anche il documento di identità solo in caso di «palese violazione».

Cosa vuol dire? Vuol dire che la verifica dell’identità diventa discrezionale, una discrezionalità che diventa però “necessaria quando appaia la manifesta incongruenza con i dati anagrafici contenuti nella certificazione”.

Ad ogni modo in questo articolo abbiamo cercato di raccogliere tutta una serie di domande frequenti per eliminare e chiarire ogni dubbio sul green pass

1. Quando è necessario utilizzare ed esibire il Green Pass?

Il green pass va utilizzato ed esibito in diverse situazioni:

  • Per partecipare alle feste per cerimonie civili e religiose;
  • Per accedere a residenze sanitarie assistenziali o altre strutture;
  • Per spostarsi in entrata e in uscita da territori classificati come zona rossa o zona arancione;
  • Per l’accesso ai servizi di ristorazione svolti da qualsiasi esercizio per il consumo al tavolo, al chiuso;
  • Per l’accessi a spettacoli aperti al pubblico, eventi e competizioni sportive;
  • Per entrare in musei, altri luoghi di cultura e alle mostre;
  • Per l’accesso in piscine, centri natatori, palestre, sport di squadra, centri benessere, centri termali, parchi tematici e di diverimento;
  • Per l’accesso in strutture ricettive.
  • Per accedere a sagre e fiere, convegni e congressi.
  • Per accedere ai centri culturali, centri sociali e ricreativi, limitatamente alle attività al chiuso e con esclusione dei centri educativi per l’infanzia, compresi i centri estivi, e le relative attività di ristorazione;
  • Per accedere alle sale gioco, sale scommesse, sale bingo e casinò;
  • Per partecipare ai concorsi pubblici.

2. Cosa si evince dal Green Pass?

Il green pass è una certificazione in formato digitale e stampabile, emessa dalla piattaforma nazionale del ministero della Salute, che contiene un Qr code per verificarne autenticità e validità.

É valido a partire dal 15esimo giorno dalla somministrazione della prima dose e fino alla seconda dose, in caso di vaccinazioni con Astrazeneca, Pfizer o Moderna.

Al termine del ciclo vaccinale o in caso di vaccino a unica dose, il green pass è valido per nove mesi.

Il Green Pass spetta anche quando si sia risultati negativi a un tampone molecolare o rapido nelle 48 ore precedenti. In questo caso è valido solo per 48 ore.

Il green pass viene dato anche a chi è guarito dal covid nei sei mesi precedenti. In questo caso i sei mesi si calcolano a partire dal giorno del primo tampone positivo.

3. Il Green Pass è solo digitale?

No, puoi tranquillamente utilizzare sia il green pass digitale sia il green pass in formato cartaceo. Fondamentale è che sia ben visibile e in buono stato di conservare affinchè il QR CODE possa essere letto senza problemi

4. Il Green Pass è valido dopo la prima dose?

Dopo la somministrazione della prima dose, il green pass è valido soltanto dopo a partire dal 15esimo giorno dopo la somministrazione e fino alla seconda somministrazione. Una volta somministrata la seconda dose infatti, sarà necessario recuperare e scaricare il green pass con i dati aggiornati.

5. Come funziona l’app VERIFICA C19?

Per verificare la validità del green pass si utilizza una app gratuita che si chiama VerificaC19, installata su dispositivo mobile e che si può tranquillamente scaricare sia dall’App Store sia dal Google Play Store per i dispositivi Android.

L’app non memorizza le informazioni personali sul dispositivo del verificatore. L’app utilizza la fotocamera del dispositivo per leggere e verificare il qr code. Al termine della verifica, la spunta verde indica che il green pass è in regola mentre la X rossa che, al contrario, il green pass non è valido.

6. Che tipo di controlli fanno i gestori dei locali per i quali è obbligatorio esibire il Green Pass?

Il titolare o i suoi delegati all’ingresso devono chiedere al cliente di esibire il green pass per verificarne la validità con la app VerificaC19. Se il green pass è valido, dopo aver inquadrato il qr code, uscirà una spunta verde che indicherà la validità della certificazione verde. Sullo schermo apparirà inoltre il nome, il cognome e la data di nascita del titolare del green pass. Il documento di identità può essere richiesto dagli esercenti solo in caso di palesi incongruenze con i dati apparsi. Se nel locale si presentano le forze dell’ordine i clienti dovranno mostrare il green pass e un documento di identità.

7. Il gestore di un locale può chiedere il documento di identità?

Sì, può chiedere al cliente di esibire un documento di identità in caso di palesi incongruenze del green pass. In tal caso, la richiesta del documento diventa necessaria ai fini della regolare verifica. In normali circostanze invece, la verifica dell’identità ha natura discrezionale.

8. Il cliente può rifiutarsi di mostrare il documento d’identità?

Assolutamente no! Se il gestore del locale rileva un’incongruenza, il cliente è tenuto a mostrare il documento di identità e questo anche se di fronte non ha un pubblico ufficiale.

9. Quali sanzioni vengono applicate in caso di violazioni?

Per il cittadino sono previste sanzioni amministrative da 400 a 1000 euro, a cui si sommerà una denuncia per falso nel caso in cui l’identità non corrisponda alla certificazione verde.

Il gestore del locale è invece punito se non chiede al cliente il green pass all’ingresso del locale. Non è responsabile della presentazione di green pass falsi, a meno che non siano palesi le incongruenze della green pass esibito. Le sanzioni amministrative anche in questo caso vanno da 400 a 1000 euro. Inoltre è anche prevista la chiusura dell’esercizio se la violazione viene ripetuta per tre volte.

10. Il gestore del locale è responsabile dell’eventuale green pass falso esibito dal cliente?

No, non è responsabile di un green pass contraffatto. Tuttavia,  in caso di palesi incongruenze l’esercente deve chiedere il documento di identità al cliente e verificare la congruenza dei dati, altrimenti è passibile di sanzione.

11. Il gestore può essere punito se il cliente presenta il Green Pass di un’altra persona?

No, sempre salvo i casi di palese incongruenza del certificato con i dati anagrafici. Ad esempio se il green pass presentato fa riferimento ad una persona anziana rispetto a quella che la presente, è assai probabile che possa esserci incongruenza tra i dati. In tal caso, il gestore è tenuto a richiedere il documento d’identità. Stesso discorso se il green pass fa riferimento ad una persona di sesso diverso rispetto a quella che lo presenta.

12. Il Green Pass va utilizzato anche in zona bianca?

Il Green Pass va utilizzato indipendentemente dal colore della regione. Dunque la certificazione verde dovrà essere utilizzata in zona bianca, gialla, arancione e rossa. Resta ferma la possibilità per le regioni e le province autonome di prevedere ulteriori utilizzi del green pass.

13. Il Green Pass serve anche per i bambini?

Il green pass non serve per tutti i bambini di età inferiore ai 12 anni per accedere a tutte quelle attività e servizi per i quali è necessario il green pass. La certificazione non è richiesta per accedere ai centri educativi per l’infanzia e ai centri estivi, incluse le relative attività di ristorazione.

14. Il Green Pass può essere revocato?

Assolutamente si. Il green pass relativo ad un tampone scade dopo 48 ore dall’esito negativo. Il green pass relativo alla prima dose scade se non ci si presenta all’appuntamento previsto per la somministrazione della seconda dose. Infine il green pass scade anche nel caso in cui l’intestatario dovesse contrarre il coronavirus.

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