Bari si specchia. Bari, come una ragazza seduta alla sua sedia dinanzi ad uno specchio, sembra vantare la sua bellezza.
Lungi dall’immagine che appare nella nostra mente, alla pronuncia della parola “specchio” non compare una lastra di vetro, al contrario, è una figura morbida e trasparente che si manifesta: il mare.
Ed è nel mare che Bari si riflette e vanta la sua bellezza. Nessuno, se non i baresi, riesce a captare quanto la magnificenza della natura possa colmare il cuore. Nessuno, se non i baresi, può vantare di essere accolto in una città dove la magia della chimica e della natura prendono spazio: il sole si riflette nel mare che a sua volta riflette mille sfumature di colori diversi che riempiono le strade della città.
Soffermiamoci sulla bellezza, anzi sul sublime. Quel sublime di cui Immanuel Kant si faceva portavoce: il sublime della natura che ritrae Bari. Grande è questa città e grande è la sua capacità di legare natura e uomo. Si parla, pertanto, di sublime perché quante volte in prossimità della costa barese abbiamo avvertito la presenza di qualcosa di smisuratamente grande? Una situazione da cui inizialmente avvertiamo un senso della nostra piccolezza materiale nei confronti della natura, ma in seguito avvertiamo invece, pascalianamente, un vivo sentimento della nostra grandezza ideale, dovuta alla dignità di esseri umani pensanti aventi il privilegio di comprendere e ammirare fino in fondo la portata della bellezza che ci circonda.
Sono i colori che meglio esprimono e rendono concretamente viva questa bellezza.
Il rosso del tramonto, il giallo del sole nelle sue ore più intense e l’arancione che sintetizza perfettamente non solo l’incontro dei due colori -rosso e giallo- ma è simbolo dell’irripetibile momento in cui il sole è in procinto di tramontare, ma non è ancora pronto a lasciare la città: è il punto, il momento, l’attimo preciso in cui passato (il giallo del sole vivo) e il futuro (il rosso del sole che abbandona il cielo per poi risorgere) convergono e tutto questo, come in uno schermo cinematografico, si riflette nel mare lasciando ai baresi l’opportunità di assistere allo spettacolo più bello. E non si paga il biglietto.